L’Ouzo

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L’Ouzo è un tipico Spirit greco, ottenuto grazie alla Distillazione del mosto d’uva, sia fresca che passita, con aggiunta di semi di anice ed altri aromi naturali.
Questo profumato Spirit viene prodotto esclusivamente in Grecia ed a Cipro e consumato prevalentemente nei luoghi di produzione.
Qui viene bevuto liscio, oppure allungato con Acqua naturale, come dissetante e come aperitivo, ma soprattutto durante i pasti.
Plomari e Agiasos, sull’isola di Lesbo, da molti vengono considerate le capitali dell’Ouzo.
A Plomari hanno sede gli stabilimenti Varvagiannis (Βαρβαγιάννης), il principale produttore di questo Spirit; all’interno di questo stabilimento è presente anche un museo dell’Ouzo.
L’Ouzo non è solo una bevanda alcolica, ma è diventato parte della cultura greca e rappresenta lo stile di vita tradizionale greco del mangiare con calma;
Non pensiate quindi che sia simile a bere shots, anche se il bicchiere tipico richiama questo stile (ma è più grande).
Aggiungendo Acqua fredda o Ghiaccio, l’Ouzo diventa torbido e lattiginoso; questo fenomeno chimico è dovuto all’anetolo, un olio essenziale contenuto nell’anice.
L’anetolo è solubile in Alcol ma non in Acqua; la diluizione riduce la concentrazione alcolica, facendo precipitare l’anetolo sotto forma di microgoccioline che disperdono la luce.
L’Ouzo gode di una denominazione d’origine protetta dall’Unione Europea, che ne riserva la produzione esclusivamente alla Grecia.
La storia
Si dice che l’Ouzo derivi da una storia che coinvolge una società commerciale italiana o delle isole Ionie:
questa società confezionò una partita di Tsipouro di qualità eccezionale, fortemente profumata di anice.
Le scatole erano marcate uso Massalia (per uso a Marsiglia, la destinazione), che divenne uno slogan per lo Tsipouro di alta qualità aromatizzato all’anice e fu presto abbreviato.
Col tempo, l’Ouzo fu standardizzato come un’altra bevanda, distinta dallo Tsipouro.
Altre versioni, meno probabili, sono che derivi da una corruzione del verbo greco antico ozo (odore) o – ancora più estremo – da ‘ou zo’ (non vivo), in altre parole, non posso vivere senza Ouzo!
La produzione

Foto: Edoardo Barman A.I.B.E.S.
Il processo di produzione dell’Ouzo consiste in una prima distillazione in alambicco discontinuo in rame, di mosto di Vino.
Segue la fase di aromatizzazione del primo distillato, che può avvenire in due modi:
- per macerazione: gli aromatizzanti (semi di anice e di finocchio, mastice, coriandolo, ecc.) vengono messi a macerare nel primo distillato per una durata da 1 a 3 giorni;
- per aromatizzazione diretta in alambicco: gli aromatizzanti vengono aggiunti al primo distillato, direttamente nell’alambicco di rame, prima dell’avvio della seconda distillazione
Il tutto viene poi ridistillato e spesso distillato una terza volta; ad ogni passaggio, le teste e le code vengono scartate ed aggiunte alla distillazione successiva.
La qualità e gli aromi dell’Ouzo sono determinati principalmente dalla dimensione, dal tipo e dal materiale dell’alambicco, dalla qualità del mosto d’uva e dalla combinazione degli aromi.
Ogni distillatore ha la sua formula segreta, che spesso è un segreto di famiglia, strettamente custodito.
Ci sono differenze anche in termini di frazioni di distillazione, estrazione prima della distillazione e tasso di distillazione.
Prima che l’Ouzo venga imbottigliato, viene sottoposto a riduzione del grado alcolico per raggiungere la gradazione prestabilita.
Un’alta gradazione alcolica (per legge, superiore a 37,5°) è un prerequisito per prodotti ricchi di aromi, i preferiti in Grecia.
Ci sono quasi 300 produttori in tutta la Grecia, tutti con un prodotto finale un po’ diverso; alcune destinazioni – come Plomari nell’isola di Lesbo – hanno costruito un’identità intorno all’Ouzo.
La degustazione
I greci gustano abitualmente l’Ouzo nel classico bicchiere cilindrico, con cubetti di Ghiaccio; ma attenzione: il Ghiaccio ne altera la composizione, si raccomanda quindi di usare piuttosto Acqua fredda.
In entrambi i casi, sarebbe bene, prima portare il bicchiere di Ouzo al naso, poi assaggiarlo liscio, per apprezzare pienamente la complessità aromatica (a quel punto, ci sono buone probabilità che decidiate di non allungarlo).
Poi proseguire, se preferite aggiungete cubetti di Ghiaccio o Acqua fredda.
Un dettaglio che è bene sapere: se si sta aggiungendo sia Ghiaccio che Acqua: per evitare la formazione di cristalli, aggiungere prima l’Acqua e poi il Ghiaccio, prendendo il tempo necessario per osservare il liquido trasparente che diventa torbido.
L’Ouzo è fatto per essere assaporato lentamente.
