Edoardo Barman A.I.B.E.S.
Vini aromatizzati
Vini aromatizzati

Vini aromatizzati

I Vini aromatizzati

Vermouth Gallo, Vini aromatizzati
Vermouth Gallo
Foto: jkthomas225 – Pixabay

Come il nome stesso lascia presagire, i Vini aromatizzati sono Vini con aggiunta di zucchero, Alcol ed infusi ed estratti vegetali (aromi).

L’aromatizzazione dei Vini è un procedimento molto antico, nato con i seguenti scopi:

  • facilitare la conservazione dei Vini,
  • migliorare il gusto di Vini di qualità mediocre
  • adattare il gusto di Vino ai gusti dell’epoca.

Già i Greci ed i Romani aromatizzavano i loro Vini in varie maniere:

Appartengono alla categoria dei Vini aromatizzati quattro tipi di Vino:

Se i primi due e l’ultimo hanno parecchi elementi comuni e similitudini, il terzo è qualcosa di completamente diverso, soprattutto come tipo di consumo; vediamo le differenze:

Il Vermouth ha origini antichissime; gli storici parlano di Ippocrate, il famoso medico greco che, nel V secolo prima di Cristo, creò l‘Ippocrasso, infondendo nel Vino di Creta i fiori dell’artemisia e di dittamo ed aggiungendo miele, allo scopo di ottenere una bevanda tonificante e digestiva.

Ma l’invenzione del Vermouth moderno è avvenuta molto dopo: nasce infatti a Torino nel 1786 ad opera di Antonio Benedetto Carpano, un distillatore ed erborista che, miscelando Vino moscato con erbe aromatiche e spezie, inventò la formula utilizzata in seguito da tutti i produttori di Vermouth.

Il Barolo chinato è invece un composto di Barolo DOCG, zucchero ed il prodotto della lenta macerazione in  Alcol etilico a temperatura ambiente diverse spezie, tra le quali corteccia di china calissaia, radice di rababrbaro e genziana, semi di cardamomo.

Vermouth Cinzano extra dry, Vini ariomatizzati
Cinzano Extra Dry, a base di Albana di Romagna
Foto: Edoardo Barman A.I.B.E.S.

All’assemblaggio di Vino, zucchero e macerato segue un affinamento in botte di circa un anno.

Nasce nella zona di produzione del Barolo, a Serralunga d’Alba, in Piemonte, alla fine dell’800, per opera del farmacista Giuseppe Cappellano.

Il prodotto è stato in seguito sviluppato e promosso da altri produttori fra i quali Giulio Cocchi di Asti, a partire dal 1891.

Nella tradizione veniva utilizzato come antidoto per i piccoli malanni da raffreddamento (caldo come vin brulè) e come digestivo.

Per la gradazione alcolica tra i 16° e i 17°, il contenuto aromatico ed il gusto dolce-amaro, oggi viene usato come elegante fine pasto e come Vino da meditazione.

Tra i Vini aromatizzati, il Retsina è invece un Vino da tavola prodotto esclusivamente in Grecia, che viene stagionato in botte con l’aggiunta di resina di pino.

E’ una delle bevande alcoliche più popolari e di più lunga tradizione di questo paese, grazie anche alle sue caratteristiche di conservabilità.

Risulta infatti che, nell’antichità, per impedire l’ossidazione del Vino, le anfore che lo contenevano venissero sigillate con resina di pino.

Successivamente si iniziò ad aggiungere la resina direttamente sulla superficie del Vino e dopo ancora a miscelarlo.

Questa usanza è arrivata ai nostri giorni e vi assicuro che è stata una bella invenzione dato che, soprattutto in accompagnamento alla cucina tipica greca, è fantastico.

Il Vino naranja è un Vino bianco sottoposto ad aromatizzazione ed eventuale dolcificazione, oltre all’invecchiamento, tipico della provincia di Huelva, in Spagna.

L’aromatizzazione del Vino viene effettuata in modo che la preparazione aromatica (Alcol da Vino aromatizzato) sia presente nel prodotto in proporzione minima del 3%.

La preparazione aromatica consiste in un preparato naturale, in cui vengono macerate bucce d’arancia (almeno 200 grammi di buccia per litro di Alcol).

In definitiva i Vini aromatizzati sono piacevoli e, se ben fatti, non alterano le caratteristiche dei vini di base, anzi….

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