Edoardo Barman A.I.B.E.S.
Arkhi
Arkhi

Arkhi

L’Arkhi

Arkhi per il mercato mongolo
L’Arkhi per il consumo interno
Foto: Autore sconosciuto

Arkhi (dal mongolo: Архи, letteralmente Alcol, talvolta tradotto come Vodka) è un distillato di Airag (Latte fermentato o isgelen tarag), tipico della Mongolia.

L’Airag si ottiene dalla fermentazione del latte di giumenta, ma anche di asini, pecore, mucche, yak, cammelli o renne, a seconda delle tradizioni locali o della disponibilità.

L’uso prevalente del latte di giumenta è dovuto al fatto che i cavalli sono sempre stati una delle principali voci nell’economia della nazione mongola, ma non sono stati utilizzati solo per andare a cavallo.

Sin dai tempi antichi, infatti, i mongoli hanno trovato il modo di ricavare uno spirito alcolico dal latte di cavalla, appunto l’Airag e questa bevanda è diventata in breve tempo una delle bevande più popolari in tutto il paese.

Ancora oggi, la popolazione mongola consuma Airag e lo considera uno dei loro principali beni culturali.

L’Airag generalmente contiene solo il 2% di Alcol e ha un gusto leggermente aspro, ma delizioso, gradito alla maggior parte delle persone.

Il gusto esatto varia leggermente, a seconda del metodo di produzione e del tipo di Latte utilizzato.

L’Arkhi è una delle poche bevande alcoliche al mondo che è anche una potente fonte di vitamine e minerali.

Per molte persone al di fuori della Mongolia, Airag è meglio conosciuto come Kumis, che è il nome dato a tutte le bevande a base di latte di giumenta fermentato, in tutta l’Asia centrale.

La cosa interessante di Airag è il fatto che una persona intollerante al lattosio può berlo, in quanto il processo di fermentazione trasforma tutto il lattosio in acido lattico, etanolo e un po’ di anidride carbonica.

La produzione

Distillazione casalinga dell'Arkhi
Produzione casalinga di Arkhi
Foto: Emre Akyol – Pexels

I mongoli preparano artigianalmente questa bevanda filtrando il latte di giumenta attraverso un panno e versandolo in un sacco di cuoio aperto chiamato Khukhuur.

In alternativa, usano una vasca di legno di larice chiamata Gan, oppure usano semplicemente un contenitore di plastica.

Il passo successivo è mescolare il latte con il Buluur, una specie di schiacciapatate di legno; l’agitazione deve essere ripetuta più volte durante la giornata per uno o due giorni, al fine di innescare la fermentazione.

Tradizionalmente, i mongoli posizionano il Khukhuur vicino all’ingresso di casa, in modo che chiunque entri o esca può dare una mescolata alla bevanda.

Una volta ottenuto l’Airag, occorre procedere alla sua distillazione per ottenere, appunto, l’Arkhi, la bevanda alcolica nazionale della Mongolia, dove detiene uno status speciale, come prima scelta di Spirit tra le comunità pastorali e spesso servito a ospiti importanti.

La produzione industriale e l’imbottigliamento avvengono a Chifeng ed in pochi altri capoluoghi.

Questa bevanda dall’aspetto trasparente ha un buon successo soprattutto tra gli uomini mongoli, perché era tradizionalmente la bevanda disponibile dal più alto tenore alcolico.

E’ importante notare che in tutto il processo di produzione dell’Arkhi non vi è alcun rischio di creare Alcol metilico.

Il famigerato Alcol di legno notoriamente tossico per l’uomo, ha infatti origine dal materiale cellulare delle piante (bucce e steli).

Essendo l’Airag preparato esclusivamente con Latte, quindi senza ingredienti vegetali, è impossibile che la fermentazione e la successiva distillazione possano produrre Alcol metilico.

Oltre al distillato per il consumo interno, viene prodotta anche una versione per l’esportazione ed una “versione premium”, ottenuta mediante distillazione in pregiati alambicchi di rame.

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