Edoardo Barman A.I.B.E.S.
Armagnac
Armagnac

Armagnac

L’Armagnac

Armagnac Janneau
Armagnac Janneau
Foto: Autore sconosciuto

L’Armagnac è un distillato di Vino bianco, che viene prodotto esclusivamente nella regione di Gers, in Guascogna, più a Sud rispetto alla zona tipica del Cognac e tutelato da una Appellation d’Origine Controllée (A.O.C.)..

La zona di produzione è composta da tre sottozone:

  • Bas Armagnac, la zona più piccola, ma con la maggiore produttività e grande qualità, grazie al sottosuolo sabbioso ed argilloso;
  • Haut Armagnac, la zona con la produttività minore, produce buoni Vini da tavola, ma non altrettanto apprezzabili per la distillazione;
  • Tenareze, produce uve che danno distillati piuttosto rudi ed uve utilizzate per fare tagli ai Vini da tavola.

I Vini con i quali si produce l’Armagnac derivano da quattro vitigni principali:

  • Ugni blanc (nome dato dai francesi al Trebbiano), introdotto già nel basso Medioevo;
  • Colombard;
  • Folle blanche (detto anche Piquepoult);
  • Baco blanc.

Altri vitigni, meno diffusi nella zona di produzione del celebre distillato, sono:

  • Jurançon blanc;
  • Clairette de Gascogne;
  • Mauzac;
  • Plainte de graisse;
  • Meslier Saint-François.

Il vitigno della Folle Blanche, per migliorarne la resistenza alla fillossera, è stato incrociato con l’americano Noali, creando l’ibrido Baco blanc: questo è l’unico esempio di vitigno ibrido ammesso in una  A.O.C. francese.

La storia

I primi scritti che citano l’Armagnac, allora denominato Aygue ardente, risalgono al Medioevo; ha quindi origini nettamente precedenti rispetto al Cognac, ma una produzione regolare non si avrà prima della metà del XVII secolo, mentre per la commercializzazione in tutta Europa, si dovette attendere ancora qualche decennio.

Nonostante le origini più antiche, l’Armagnac si vide superare nettamente dal punto di vista commerciale dal Cognac, soprattutto in virtù delle ottime connessioni fluviali con Bordeaux di quest’ultimo, che favorivano notevolmente i trasporti.

L’area di produzione viene regolamentata nel 1909 con un disciplinare che gli conferisce la A.O.C. (equivalente alla nostra D.O.C.), mentre la vigilanza su produzione e commercio viene affidata nel 1962 al B.N.I.A. (Bureau National Interprofessionel de l’Armagnac), le cui funzioni sono state decretate dal Ministero dell’Agricoltura francese.

La produzione

Armagnac dettaglio
Dettaglio di un’Armagnac
Ph. Eva Bronzini – Pexels

Secondo il disciplinare, le uve utilizzate nella produzione dell’Armagnac devono avere le seguenti proporzioni:

  • Ugni blanc per il 75%;
  • Bacò per il 20%;
  • Colombard per il 4%;
  • Folle blanche per l’1%.

Dopo la raccolta delle uve, si procede alla spremitura ed alla fermentazione; il Vino che si ottiene, dalla gradazione di circa 10°, può venire distillato dal 1° settembre al 30 aprile successivi alla raccolta, in presenza delle fecce.

La distillazione può avvenire con due sistemi:

  • il 95% della produzione viene distillato una sola volta in alambicco continuo (Armagnacais);
  • il rimanente 5% viene distillato in alambicco discontinuo (Charentais).

Invecchiamento

Il distillato, incolore e con una gradazione alcolica massima di 63°, viene trasferito in botti di quercia nera di Guascogna, della capacità di 400 litri.

Questa particolare essenza di legno è caratterizzata da grandi quantità di tannini e cumarine; sostanze che conferiscono al distillato colore ed aromi inconfondibili.

L’Armagnac vive la sua fase matura tra i 3 ed i 10 anni di invecchiamento, ma continua ad evolversi fino a 40 anni, dopo dei quali inizia la fase peggiorativa.

Ad inizio invecchiamento, le botti vengono collocate nel sottotetto della cantina, dove gli sbalzi di temperatura sono notevoli, al fine di favorire lo scambio di sostanze tra legno e distillato.

Trascorsi da 6 a 12 mesi, quando il distillato avrà bisogno di maggiore stabilità, le botti verranno trasferite in zone a temperatura più costante.

Terminata la fase di invecchiamento, a discrezione del mastro cantiniere, si provvederà all’assemblaggio (blend), dopodichè il distillato verrà trasferito in botti della capacità di 10.000 litri, dove l’influenza del legno sarà minima.

Prima dell’imbottigliamento, si procede ad abbassare il grado alcolico a 40°, aggiungendo ogni 2 mesi, piccole quantità di petites eaux, miscele di acquaviti giovani a 20° e Acqua distillata.

Classificazione

A seconda del tempo trascorso nelle botti, l’Armagnac viene classificato in 4 categorie:

  • VS: minimo 12 mesi
  • VSOP: minimo 48 mesi
  • XO: minimo 120 mesi
  • Millésimé: distillato di una sola annata.

A seconda della zona di produzione, viene suddiviso in 3 categorie:

  • Haut Armagnac;
  • Bas Armagnac;
  • Tenareze.

La degustazione

Armagnac
Degustazione dell’Armagnac
Ph. Eva Bronzini – Pexels

Su quale bicchiere usare nella degustazione dell’Armagnac, esistono due scuole di pensiero:

  • alcuni sostengono che deve essere consumato in un ballon  leggermente chiuso, non troppo grande, in modo da concentrare i profumi senza dare troppa importanza all’Alcol.
  • Altri sostengono invece, che vada servito nel classico calice a tulipano.

Qualunque sia la Vostra scelta, consiglio di farlo roteare lentamente nel bicchiere, accostandolo in brevi e frequenti riprese prima al naso e poi alla bocca.

Importante non mettere il naso nel bicchiere, come si fà con il Vino, perché la forza dell’Alcol sarebbe irritante.

Un Armagnac invecchiato ha colore ambrato, bouquet intenso ed etereo, molto fine; è complesso e ricco di sentori di fiori di vite e di ciliegio, di vaniglia, prugna essiccata, spezie e legno.

L’Armagnac va gustato a piccoli e ripetuti sorsi, per apprezzarne il sapore caldo e sapido, vellutato ed armonico, con un aristocratico e persistente fondo di nocciola tostata e frutta essiccata.

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