Edoardo Barman A.I.B.E.S.
Mate
Mate

Mate

Mate già preparato
Il Mate già preparato, con matero e bombilla
Foto: Iaridra – Pixabay

Il Mate è una bevanda ricavata dall’infusione di foglie di yerba Mate (Ilex paraguariensis).

Si tratta di una pianta originaria del Sudamerica, che viene lavorata con lo stesso procedimento del , la yerba Mate viene fatta essiccare, tagliata e sminuzzata.

Il suo sapore si sposa tanto con cibi dolci, quanto con quelli salati.

Tradizionalmente questa infusione si beve calda.

Fino agli anni Sessanta-Settanta era una bevanda comune anche in Italia, ma ancora oggi, in diverse zone viene utilizzato ed è possibile acquistarlo in negozi, farmacie e soprattutto erboristerie.

La tradizione della preparazione del Mate è stata appresa dai colonizzatori spagnoli dagli indigeni Guaranì.

Nel XVI secolo, periodo degli insediamenti dei Gesuiti nella Provincia Real del Guayra (oggi stato del Paraná, in Brasile), i soldati spagnoli, che avevano l’abitudine di consumare , hanno cominciato ad utilizzare questa erba usata dagli indigeni, introducendo l’uso della bombilla e dell’Acqua calda.

Invece gli indigeni usavano preparare il Mate con Acqua fredda, separando le foglie al momento di bere, con il labbro superiore.

Questa bevanda è diventata, grazie agli spagnoli, il principale commercio della provincia di Real del Guayra, insieme alla città di Asunción, nel Paraguay.

Con il tempo, il Mate venne adottato come bevanda tradizionale dei gauchos e huasos, in Argentina, Paraguay, Uruguay, Cile, Sud del Brasile e lungo tutta la cordigliera delle Ande.

La bevanda si ottiene versando nel “matero” dell’Acqua bollente, poi introducendo la “cannuccia” chiamata anche bombilla (la parte larga, detta anche bulbo, va giù) e poi versando l’erba Mate.

Questa bevanda si conferma un infuso molto popolare nei paesi sopra menzionati, soprattutto in Argentina, Paraguay e Uruguay, dove viene bevuto quotidianamente da gran parte della popolazione.

In paesi come l’Argentina e l’Uruguay, incluso nelle capitali Buenos Aires e Montevideo, bere il Mate è un rito quotidiano in quasi tutte le famiglie e, in alcuni casi, anche negli uffici, dove è molto comune vedere professionisti lavorare davanti ai loro computers con una tazza di questo infuso.

Bere il Mate per argentini e uruguaiani è un “rituale”, così diffuso come per gli italiani bere un caffè o per gli inglesi il .

Il Mate viene offerto agli ospiti; legato al fenomeno dell’emigrazione italiana in Argentina e Uruguay, il consumo di questo infuso in Italia si era affermato nel secolo scorso in particolare in alcune zone d’Italia, specialmente in Sardegna, essendo forte e antico il legame tra questa terra e Buenos Aires.

L’emigrazione portò il Mate anche in alcuni paesi albanesi della Calabria arbëreshë e in particolare a Lungro, dove ancora ai nostri giorni viene consumato dalla popolazione, seguendo le tradizioni importate dall’Argentina.

Le ricette usate per preparare la bevanda erano diverse: per esempio in Valtellina veniva preparato come Mate cocido e integrato con Vino rosso ed una noce di burro.

Per la preparazione del Mate servono:


Preparazione del Mate
Foto: Cristian Rojas – Pexels
  • un matero o porongo, ovvero un apposito recipiente realizzato con una zucca, oppure in legno o in metallo, che viene usato sia per preparare l’infuso, sia per berlo. Quando si compra un matero nuovo è necessario che venga “curato”, prima di essere utilizzato. Per curare il matero bisogna riempirlo di yerba Mate, versarvi Acqua calda e lasciarlo in infusione per un’intera giornata. Per almeno quattro giorni, meglio se per una settimana, si svuota e si ripete il procedimento. Così facendo, il matero si impregna del sapore dell’erba ed elimina sapori estranei; l’Acqua che viene buttata via ogni giorno sarà dapprima rossastra, per poi diventare giallo-verde alla fine della cura;
  • una bombilla, cioè una specie di cannuccia di metallo (o, raramente, di bambù), che da un lato ha l’imboccatura e dal lato opposto un filtro per impedire alle foglie di yerba Mate di entrare nella cannuccia e da lì in bocca. Il filtro può essere costituito semplicemente da una chiusura tondeggiante e bucherellata;
  • la yerba Mate, che può essere con palo (con il picciolo – dal sapore deciso ed amaro) o sin palo (senza picciolo – dal sapore più morbido);
  • un recipiente dove scaldare l’Acqua;
  • un contenitore termico per mantenere calda l’Acqua per tutta la durata della mateada (cioè la bevuta di Mate).

In alternativa il Mate secco confezionato si può preparare molto semplicemente come se fosse , con una teiera munita di filtro, lasciandolo in infusione dopo aver portato l’Acqua ad una temperatura di semi-ebollizione.

La bevanda è così pronta dopo circa un quarto d’ora; può essere lasciata nella teiera e bevuta successivamente, senza togliere il filtro se si desidera un infuso più forte, riscaldandola anche più volte a distanza di tempo.

Cebar Mate
Cebar Mate è un rito conviviale affascinante
Foto: Cristian Rojas – Pexels

Cebar Mate è l’espressione tipica che significa “preparare il Mate e servirlo”; si tratta di un vero e proprio rito, guidato dal cebador.

Dopo essere stato riempito di erba, il matero viene tappato con la mano e poi viene agitato e capovolto, in questo modo sul palmo della mano con cui viene tappato si deposita della polvere che va eliminata.

Poi vi viene versata sopra l’Acqua calda, che non dovrebbe mai bollire; solitamente viene scaldata e poi conservata in un recipiente termico.

L’Acqua deve essere versata sempre nello stesso punto, in modo da inumidire solamente una parte delle foglie di Mate.

Nel punto in cui si è versata l’Acqua si inserisce la bombilla, che non andrà mai spostata in seguito.

Il cebador beve per primo l’infuso, aspirando con la bombilla fino ad esaurirlo e provocare anche il tipico rumore che fa una cannuccia quando finisce il liquido.

A questo punto aggiunge altra Acqua e passa il matero a chi è seduto alla sua sinistra: chi lo riceve beve l’infuso fino in fondo e lo rende al cebador, che aggiunge altra Acqua e lo passa al secondo invitato, poi al terzo, continuando a far circolare il matero anche per ore.

Le foglie inizialmente lasciate asciutte sono una specie di riserva: quando le prime foglie sono ormai esaurite, si bagnano le seconde per continuare la mateada e il cebador potrà anche spostare la bombilla nel nuovo punto di infusione.

Alla fine la yerba Mate sarà tutta sfruttata: si tratta ormai di Mate lavado (slavato).

In Argentina e Uruguay il Mate viene bevuto amaro o dolce, aggiungendo zucchero all’Acqua o direttamente nel recipiente.

Analogamente a quanto accennato a proposito della preparazione in teiera, una preparazione veloce è il cosiddetto Mate cocido (cotto).

In questo caso si utilizza la yerba Mate allo stesso modo del , viene fatto infondere in teiera e viene servito in tazza.

Per questo tipo di preparazione sono in vendita bustine di yerba Mate simili a quelle del Tè.

In Paraguay, nel sud del Brasile e nel nordest dell’Argentina si beve soprattutto il Tererè (parola di origine guaranì), un infuso di yerba Mate, ma preparato con Acqua con molto Ghiaccio e l’aggiunta di pohã ñana (piante medicinali).

 La preparazione è la stessa del mate, ma, trattandosi di acqua ghiacciata anziché calda, si usa una brocca anziché un contenitore termico. A volte si aggiunge succo di limone o di frutta dolce.

È considerata bevanda tradizionale del Paraguay, dichiarato Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità dall’UNESCO.

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