Edoardo Barman A.I.B.E.S.
Akvavit
Akvavit

Akvavit

L’Akvavit

Akvavit Aalborg, dall’omonima città danese
Foto: Edoardo Barman A.I.B.E.S.

L’Akvavit o Aquavit, è un distillato di cereali e patate, aromatizzato con erbe e spezie, fra le quali cumino e semi di aneto.

E’ originario dei paesi scandinavi, in particolare della Danimarca, dove si produce da cinque secoli, ma è molto popolare anche nel Nord della Germania.

L’Akvavit è una parte importante della cultura del bere nordica, dove viene bevuto non solo come aperitivo, ma durante le riunioni festive, come le cene di Natale e le celebrazioni di mezza estate.

Le ricette e i sapori differiscono nettamente tra i marchi, in virtù delle caratteristiche uniche di ciascun marchio e che derivano dai metodi di distillazione e dal supporto delle botaniche utilizzate.

L’Akvavit chiaro è spesso chiamato Taffel, che significa Acquavite da tavola; è tipicamente invecchiata in vecchie botti che non colorano lo Spirit, oppure non viene invecchiata affatto.

La punta di diamante nella prodizione di questo Spirit è rappresentata dall’azienda denominata De Danske Spirit Fabrikker,.che ha sede nella città di Aalborg e vanta una storia ultracentenaria, iniziata nel 1846.

Questa azienda produce diverse tipologie di Akvavit utilizzando materie prime e tecniche di invecchiamento specifiche.

Nel caso dell’Akvavit Nordguld, oltre alle botti ex-Sherry, vengono impiegate pietre di ambra per arricchirne il bagaglio aromatico.

L’Akvavit è una parte importante della cultura del bere nordico, dove viene spesso bevuto durante le riunioni festive, come le cene di Natale e la festa di mezza estate, e come aperitivo.

Aalborg è una garanzia per tutti gli appassionati del magico mondo dei distillati alla ricerca di sapori unici ed originali.

La Danimarca è la patria di questo distillato; la prima Akvavit fu prodotta ad Aalborg e ancora oggi qui viene prodotta dall’azienda De Danske Spirit Fabrikker.

L’Akvavit, nonostante fosse un distillato “umile”, in quanto ottenuto da materie prime di non particolare pregio, quali grano e patate, fu molto apprezzata e consumata nella prospera monarchia danese del XVI secolo.

Gli stessi re Cristiano III e Federico II furono grandi estimatori di questo Spirit, che fu talmente apprezzato, da monarchia e popolo, da creare qualche problema di salute nella popolazione, ma anche di ordine pubblico.

Il re Cristiano IV fu costretto ad intervenire, propugnando una battaglia contro il consumo a dismisura di questo distillato.

Iniziò con l’imposizione di pesanti tasse sull’Akvavit, per poi attivare un imponente sistema di controllo sulla produzione clandestina.

Chiese anche un aiuto al clero, invitandolo a non utilizzare alcolici durante le cerimonie religiose (…).

Akvavit Jubileums
La Jubileums, dal 1946
Foto: Autore sconosciuto

La produzione di Akvavit si suddivide in cinque fasi:

Prima fase – preparazione

Le patate vengono dapprima pulite e sbucciate, per poi passare alla pressatura.

Seconda fase – fermentazione

La massa risultante dallo schiacciamento delle patate viene messa a fermentare in grandi tini di acciaio, con l’aggiunta di Acqua e lieviti selezionati, per attivare la trasformazione degli amidi in zuccheri.

Se presenti anche i cereali, questi vengono fatti fermentare insieme alle patate.

Terza fase – distillazione

La distillazione viene effettuata in alambicchi a colonna doppia, allo scopo di ottenere un prodotto il più raffinato possibile, a dispetto della povertà delle materie prime.

Il distillato viene in genere filtrato, solitamente con carbone di legna.

Al termine, si ottiene un prodotto neutro, senza grande personalità, praticamente una “base” sulla quale inserire gli aromi tipici del prodotto..

Quarta fase – aromatizzazione

L’aromatizzazione consiste nella macerazione a freddo del distillato con prodotti botanici; i sapori dominanti devono essere cumino o aneto, talvolta entrambi.

Altre botaniche che vengono comunemente aggiunte includono cardamomo, anice e coriandolo.

L’Akvavit svedese, per essere etichettata come tale, deve contenere semi di finocchio.

In alternativa all’aromatizzazione con i cosiddetti botanicals, si sottopone il distillato ad un breve periodo di invecchiamento in botti di rovere, in genere di secondo passaggio, spesso ex-Sherry.

Quinta fase – Imbottigliamento

Il distillato viene imbottigliato meccanicamente ed è pronto per il confezionamento e l’immissione sul mercato, senza necessità di ulteriori affinamenti in bottiglia.

L’Akvavit va tradizionalmente servita in bicchierini conici, bevuta tutto d’un sorso (shot) e seguita da un boccale di Birra.

Può essere offerta come aperitivo; perfetta per accompagnare antipasti piccanti o a base di salumi; può essere utilizzata anche per correggere il Caffè.

E’ piuttosto difficile che venga utilizzata come base per Cocktail, a causa della presenza del cumino, il cui aroma non si presta alla combinazione con gli altri Liquori.

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