Edoardo Barman A.I.B.E.S.
Barolo chinato
Barolo chinato

Barolo chinato

Il Barolo chinato

Barolo chinato Cocchi
Barolo chinato Cocchi
Foto: Autore sconosciuto

Il Barolo chinato è il Vino aromatizzato più pregiato al mondo.

Viene prodotto aggiungendo al Barolo D.O.C.G. zucchero e diverse spezie (anticamente chiamate droghe), in primis, la china.

Nasce nella zona di produzione del Barolo, a Serralunga d’Alba, in Piemonte, alla fine dell’800, grazie al farmacista Giuseppe Cappellano.

Viene in seguito sviluppato e promosso da altri produttori illustri, fra i quali Giulio Cocchi, a partire dal 1891.

Nella tradizione veniva utilizzato come antidoto per i piccoli malanni da raffreddamento (caldo come Vin brulè) e come digestivo.

Si inserisce nella grande tradizione centenaria piemontese non soltanto come Vino aromatizzato, ma anche come tonico vero e proprio.

Veniva infatti considerato un elisir portentoso, per via delle speciali virtù delle spezie impiegate nella sua realizzazione. 

Per la gradazione alcolica tra i 16° e i 17°, il contenuto aromatico ed il gusto dolce-amaro oggi viene usato come elegante fine pasto e come Vino da meditazione, in alternativa al Porto ed ai Vini liquorosi in genere.

Non esiste una ricetta ufficiale del Barolo Chinato: ogni produttore può aromatizzare l’infuso di Alcol, Vino e spezie a proprio piacimento.

Ne consegue che alcuni prodotti risultino dolci e vellutati, altri più balsamici, tannici ed asciutti.

Esiste un Barolo chinato per tutti i gusti: l’importante è provare e confrontare, alla ricerca di quello perfetto, che verrà sostituito a sua volta da un’altro e da un’altro ancora…

La storia

Barolo Chinato Cappellano
Foto: Autore sconosciuto

Pare che i Vini chinati siano nati in Francia e che la loro produzione si estese ben presto anche al Piemonte, regione geograficamente e culturalmente vicina alla Francia.

In Piemonte il Barolo chinato viene prodotto da sempre a partire dal vino Barolo (ottenuto da uve Nebbiolo), ma esistono anche alcuni Vini chinati a base di Barbera.

Questi prodotti non hanno però riscosso lo stesso successo del Barolo chinato, a causa della forte acidità del Barbera, che non si abbina al meglio con il sapore botanico della china.

Idealmente il Barolo chinato viene elaborato con Vino Barolo invecchiato almeno 10 anni, perché i suoi tannini vellutati si sposano alla perfezione con i sentori botanici della china.

Sono stati fatti anche una serie di esperimenti con il Dolcetto e la Freisa ma, probabilmente anche a causa della scarsa attinenza con la tradizione, non hanno riscosso successi apprezzabili.

Nell’immediato dopoguerra, in corrispondenza al suo massimo successo, il Barolo chinato vide un deciso calo della qualità generale,che gli ha causato grandi problemi di immagine.

A quei tempi, infatti, veniva generalmente prodotto con il Vino delle annate peggiori, oppure con uve Nebbiolo di scarsa qualità.

Questo deciso calo del livello qualitativo, dovuto alla volontà dei produttori di offrire Vini chinati a basso prezzo, provocò un crollo delle vendite, che si ripercosse anche su tutti i Liquori di erbe zuccherati.

Fortunatamente, questo periodo è definitivamente alle spalle; oggi è infatti possibile trovare prodotti eccellenti, a patto di pagare un prezzo adeguato alla loro qualità.

Barolo chinato Pio Cesare
Il Barolo chinato Pio Cesare
Foto: Autore sconosciuto

La preparazione del composto aromatizzante, da aggiungere al Barolo, viene preparata mettendo a macerare in Alcol etilico, a temperatura ambiente, le spezie.

Queste ultime, non esistendo una ricetta precisa, sono a scelta del produttore.

In ogni caso, quelle generalmente più utilizzate – e che sono di massima le stesse utilizzate per la produzione del Vermouth – risultano essere le seguenti:

  • corteccia di china calissaia;
  • radice di rabarbaro;
  • radice di genziana;
  • semi di cardamomo;
  • scorza di arancia dolce;
  • scorza di arancia amara;
  • chiodi di garofano;
  • corteccia di cannella;
  • bacche di vaniglia;
  • foglie di alloro;
  • foglie e fiori di assenzio.

Alcuni produttori aggiungono già una piccola quantità di Barolo alla soluzione alcolica, prima di mettere in macerazione erbe e spezie.

Una volta che le componenti aromatiche delle spezie sono state estratte, si procede alla filtrazione ed all’aggiunta di zucchero.

Il composto ottenuto viene miscelato al Barolo (unico vitigno ammesso, che deve essere DOCG, non esistono eccezioni o blend), nella quantità massima del 20%.

All’aromatizzazione del Vino segue un affinamento in botte per 12 mesi, trascorsi i quali, il prodotto è pronto per l’imbottigliamento e la distribuzione.

La degustazione

Il Barolo Chinato, pur non essendo un Vino fortificato, grazie all’’aggiunta di Alcol diventa più strutturato e con una forte persistenza aromatica.

Perfetto come Vino da meditazione, ma anche  uno dei pochi Vini in grado di reggere all’abbinamento con il cioccolato.

E quindi da provare con cioccolato fondente, torta Sacher, zuppa inglese, crostate e dolci di ogni genere.

Prodotto versatile, può anche essere gustato come aperitivo e come digestivo, o ancora, caldo, come un Vin brulè.

Va servito a temperatura ambiente, oppure leggermente fresco13°-15° C. in un calice non troppo largo.

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