Edoardo Barman A.I.B.E.S.
Acquavite di miele
Acquavite di miele

Acquavite di miele

L’Acquavite di miele

Anima, Acquavite di miele
Anima, Acquavite di miele in purezza
Foto: Autore sconosciuto

Questo Spirit si ottiene dalla distillazione del miele fermentato, o Idromele; da non confondersi con l’Honey Brandy o Acquavite AL miele, Liquore abbastanza diffuso in alcuni paesi europei ed ottenuto dall’aromatizzazione del Brandy con miele e, talvolta, zucchero.

E’ il distillato, quindil’essenza della più antica bevanda alcolica al mondo: l’Idromele, che Celti e Germani definivano “nettare degli Dei.

Questo prodotto si differenzia notevolmente – sia per rarità che per le caratteristiche aromatiche – dalla “Grappa al miele” ottenuta con l’aggiunta di miele ad una Acquavite di vinaccia.

Sono nette le differenze aromatiche fra Acquaviti di miele ottenute da mieli di fioriture specifiche (castagno, sulla, acacia, arancia, ecc.).

Esistono anche versioni poliflore, prodotte con miscele di mieli diversi.

Il 3 Aprile 2000, dopo anni di ricerche, la distilleria Nonino ha presentato Gioiello, un’Acquavite ottenuta dalla distillazione del solo miele in tutte le sue varietà di gusti.

La produzione è molto limitatia, in quanto condizionata dalla qualità del miele, che deve assolutamente provenire da ambienti ecologicamente puri.

Non si trova molta Acquavite di miele sul mercato ed i prezzi non sono certamente bassi, ma è un prodotto che richiede una cura particolare durante l’intero ciclo produttivo, comportando costi importanti.

Oltre a tutto questo, i produttori, inizialmente, hanno dovuto superare anche ostacoli di tipo burocratico, dovuti al fatto che l’origine della materia prima, appunto il miele, non avendo provenienza dal mondo vegetale, non era in alcun modo regolamentato.

La produzione

Gioiello Nonino, Acquavite di miele
Gioiello Nonino, Acquavite di miele
Foto: Autore sconosciuto

Il miele, che può essere poliflora, oppure monofloreale, viene diluito con Acqua e la fermentazione, in presenza di lieviti selezionati, avviene sottovuoto, in tini di acciaio inossidabile a temperatura controllata.

Questa fase in particolare presenta diverse e notevoli difficoltà, dato che i parametri cambiano sostanzialmente da un tipo di miele all’altro.

Segue la distillazione in alambicchi a vapore, generalmente effettuata con il metodo tradizionale, che prevede il taglio delle teste e delle code.

Il processo avviene molto lentamente, per consentire ai componenti volatili, responsabili dei profumi, una giusta evaporazione e conseguente condensazione.

Solo in questo modo si riesce a mantenere intatte tutte le esclusive caratteristiche organolettiche di una materia prima eccezionale quale il miele.

A questo punto, il distillato, che presenta un grado alcolico intorno ad 80°, viene addizionato di Acqua distillata fino al raggiungimento del grado alcolico voluto, che generalmente varia da 38° a 42°.

L’affinamento dell’Acquavite di miele si effettua in recipienti inerti (acciaio inossidabile, vetro o terracotta) e dura da 6 a 12 mesi, dopodiché lo Spirit è pronto per l’imbottigliamento e la commercializzazione.

La degustazione

Questo nettare si degusta, non si beve
Foto: Anduka66 – Pixabay

L’Acquavite di miele va servita a 10°C o in bicchiere ghiacciato aperto a corolla di tulipano.

Prima dell’assaggio, è buona cosa far riposare per qualche minuto il distillato nel bicchiere, dato che con l’ossigenazione i profumi si esaltano e l’armonia naso-palato si completa.

Questo pregiato Spirit viene generalmente abbinato alla pasticceria secca, dato il suo sapore gradevolmente dolce, come sostituto di un Vino passito o di un Vin santo.

Si accompagna molto bene anche ai formaggi erborinati ed alla frutta secca.

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