Edoardo Barman A.I.B.E.S.
Ginger ale e Ginger beer
Ginger ale e Ginger beer

Ginger ale e Ginger beer

I Ginger ale e Ginger beer

Ginger beer Bundaberg
Ginger beer Bundaberg, una produzione australiana.
Foto: Andrerw Hou – Pixabay

Queste due bibite sono sostanzialmente diverse, anche se entrambe condividono la base di zenzero (ginger in inglese).

Nonostante la loro diversità, le due bibite vengono spesso confuse o addirittura considerate uguali; vediamo quindi di fare chiarezza sul tema:

  • Il Ginger ale è una bibita analcolica frizzante a base di estratto di zenzero, dal sapore gradevole, da consumare liscia, oppure miscelata;
  • il Ginger beer è una bibita frizzante fermentata, leggermente alcolica; durante la produzione vengono aggiunti lieviti per innescare il processo di fermentazione. Grazie a questo processo, assume una leggerissima gradazione alcolica, in genere intorno a 0,5° (ma può arrivare fino a 2°). Viene inoltre aggiunto, in seguito, succo di limone o lime per migliorarne aroma e sapore. Ha un sapore di zenzero più marcato ed una piccantezza nel gusto, che lo rende adatto soprattutto alla miscelazione con distillati ed alcolici vari.

La Storia

Il Ginger beer ha origini più antiche rispetto al Ginger ale; la prima versione registrata venne prodotta nel 1851 da un irlandese di nome Thomas Joseph Cantrell.

Cantrell era farmacista e chirurgo a Belfast, nell’Irlanda del Nord, e creò una bevanda analcolica, di colore dorato e dolce, caratterizzata dal suo intenso sapore di zenzero.

Il dry Ginger ale, quello attualmente più conosciuto e consumato nel mondo, venne invece messo a punto nel 1907 dal farmacista canadese John McLaughlin (si, proprio come il grande chitarrista inglese) come bevanda contro il mal di mare, il mal di gola e di stomaco.

La popolarità ed il consumo di questa Bibita aumentarono notevolmente ai tempi del Proibizionismo, come ingrediente da miscelare a distillati e Liquori, grazie al suo sapore, aromatico ed un po’ pungente, ma più delicato rispetto al Ginger beer.

La ragione principale di tanto successo era dovuta alla sua efficacia nel coprire l’odore degli alcolici, evitando così ai frerquentatori dei numerosi Speakeasy di essere scoperti.

Esiste anche una variante meno conosciuta del Dry ginger ale: il Golden Ginger ale, di colore scuro e dal sapore molto intenso; corrisponde alla prima, antica ricetta di questa bibita, ma il suo consumo è molto minore, ed è attualmente disponibile solo oltreoceano.

Vernors è una delle marche più conosciute di Golden ginger ale; il prodotto viene invecchiato quattro anni in botti di rovere, prima dell’imbottigliamento.

È stata la prima bibita prodotta negli USA, fin dal 1866, ma si basava su Ginger beers importate dall’Irlanda.

La preparazione della Ginger beer richiedeva l’uso di contenitori di terracotta particolarmente robusti, che venivano sigillati con uno smalto speciale (inventato in Inghilterra e noto come ‘Bristol glaze’) che manteneva la pressione all’interno del contenitore.

Mandarin Mule, un ottimo twist del famoso Moscow Mule
Foto: CocktailTime – Puxabay

Per produrre la bevanda si lasciavano fermentare radici di zenzero grattugiate con succo e scorza di limone e si dolcificava il tutto con lo zucchero, seguendo il metodo tradizionale della fermentazione.

Nonostante le British Excise Regulations del 1855 imponessero che la Ginger beer non contenesse più del 2% di Alcol, in genere essa conteneva molto meno Alcol del limite previsto, ragione per cui diventò molto popolare tra i bambini.

Agli inizi del XX secolo, la Ginger beer veniva prodotta e venduta in quasi tutte le città del Regno Unito e si poteva anche acquistare dai venditori ambulanti.

Questi utilizzavano una “macchina da birra”, ovvero un elaborato congegno dotato di pompe, che venivano azionate tramite maniglie; il tutto veniva trasportato per la città da un pony.

Nel 1935 nel Regno Unito c’erano più di 3000 produttori di Ginger beer; oggi, purtroppo,  in molti casi viene prodotta con aromi artificiali ed aggiunta d’anidride carbonica.

In Inghilterra è rimasta solamente un’azienda che produce ancora tramite fermentazione alcolica la Ginger beer tradizionale.

Ci sono molte ricette per la Ginger beer; gli ingredienti principali sono zenzero, limone, zucchero e lievito.

La versione originale viene prodotta con radici di zenzero (Zingiber officinale), spesso con l’aggiunta di altri aromi quali ginepro (Juniperus communis), liquirizia (Glycyrrhiza glabra) o peperoncino (Capsicum annuum) per dareun tocco in più, una maggiore complessità aromatica.

L’achillea (Achillea millefolium) viene talvolta usata per impedire la proliferazione di batteri (proprio come veniva usata per la Birra tradizionale, prima dell’introduzione del luppolo).

Nella versione giamaicana della Ginger beer il succo di limone viene in genere sostituito con succo di lime (Citrus aurantifolia).

La produzione

ginger ale aromatizzato
Una variante del Ginger ale, aromatizzata all’ibisco.
Foto: Pop’d Shop – Unsplash

Ginger ale

Questa produzione è molto semplice: ad un’Acqua di buona purezza vengono aggiunti estratto di zenzero, zucchero ed eventuali aromi.

In seguito il prodotto viene addizionato di anidride carbonica ed imbottigliato.

Ginger beer

Si inizia trasformando l’ingrediente chiave: la radice di zenzero, che deve essere di ottima qualità; questa radice viene fatta essiccare e macinata, fino a ottenere una farina grossolana.

La farina viene in seguito mescolata con zucchero di canna ed Acqua; la miscela così ottenuta, o mosto, viene riscaldata a 70°-80° per 10-15 minuti.

Questo affinche lo zenzero possa rilasciare aromi, zuccheri e amidi, ma soprattutto, per scomporre gli amidi dello zenzero in zuccheri fermentescibili.

Dopo il raffreddamento, vengono aggiunti lieviti selezionati, nelle giuste proporzioni, al fine di innescare la fermentazione, che dura da 1 a 3 giorni.

A fermentazione ultimata, il mosto viene filtrato con una rete a maglie non troppo sottili, lasciando così la giusta quantità di minuscoli pezzi di zenzero all’interno del mosto.

In questa fase il Ginger Beer è molto concentrato; viene conservato in questo modo per accelerare la maturazione e conferirgli un sapore unico e pieno, alla fine del processo.

Dopo la maturazione, il prodotto viene diluito con Acqua e zucchero ed addizionato di succo di limone e/o acido citrico, fino al raggiungimento della giusta gradazione alcolica, quindi viene filtrato, questa volta finemente.

L’ultimo passaggio consiste nell’invio alla riempitrice, dove il Ginger beer viene addizionato di anidride carbonica ed imbottigliato.

Ginger Ale e Ginger Beer sono entrambi ottimi da bere lisci, con Ghiaccio e limone, oppure come ingredienti per deliziosi Cocktails, quali Moscow Mule, Dark ‘n stormy, Pimm’s cup, ecc.

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