Il Raki
Il Raki è una bevanda alcolica turca, ottenuta dalla fermentazione e successiva distillazione di mais o patate, oppure uva o susine, aromatizzato con anice e menta.
Si presenta come un liquido incolore, con una gradazione alcolica minima di 40°, mentre il sapore è simile a quello dell’Ouzo greco.
In Grecia ed Albania il Raki è una Grappa bianca, quindi un distillato puro di vinaccia.
A Creta lo stesso distillato prende il nome di Tsikoudia, dal termine tsikouda (buccia d’uva).
La storia
In Turchia, dove viene chiamato anche Latte di leone, questo Spirit è considerato la bevanda nazionale, ma….
Nel 2013 il primo ministro Erdogan annunciò – al fine di limitare il consumo di alcolici – che la bevanda nazionale turca sarebbe dovuta diventare l‘Avran, prodotto rinfrescante derivato dello yogurt.
Essendo la Turchia un paese mussulmano, circa l‘83% dei turchi è astemio e buona parte dei laici si astengono dal consumo di bevande alcoliche durante il ramadan.
Il Raki turco venne prodotto per la prima volta nel XVII secolo, seguendo i processi di distillazione in uso già da molti secoli nel mondo arabo.
Dopo diversi esperimenti, raggiunse il proprio sapore caratteristico grazie all’aggiunta di semi di anice.
Il famoso viaggiatore turco Evliva Celebi, in un libro del 1630, tra gli artigiani di Istambul, menziona già i produttori di Raki.
Descrive inoltre la bevanda come “altamente tossica e peccaminosa” e gli osti che la vendevano come “maleducati e biasimevoli”.
A quel tempo la città contava 100 negozi e laboratori di produzione e vendita si questo Distillato, che davano lavoro a 300 persone.
Tra i vari tipi descritti da Çelebi vi sono il Vino di Raki, il Raki alla banana e quelli alla senape, al tiglio, alla cannella, ai chiodi di garofano, al melograno ed all’anice.
Inizialmentequesto Spirit veniva prodotto con i residui dell’uva dopo la produzione del Vino (vinacce);
ma quando queste divennero insufficienti, si iniziò ad importare alcolici dall’estero e ad aromatizzarli con anice.
Questo durò fino alla prima guerra mondiale; successivamente la produzione aumentò e vennero utilizzati uva passa, fichi secchi e more.
I migliori Raki di quel periodo erano quelli all’anice, prodotti con le uvette senza semi.
Quando gli alcolici furono dichiarati illegali, questo Distillato continuò ad essere prodotto clandestinamente, con diversi metodi artigianali.
Le autorità chiudevano un occhio se la distillazione veniva eseguita a regola d’arte.
Il Raki è stato importato nei paesi che hanno subìto la dominazione turca, fino al XIX secolo e, in particolare, nelle isole di Creta e Cipro.
Tipologie
Data la varietà di materie prime dalle quali si può ottenere il Raki, ne esistono diversi tipi:
- Una versione greca ottenuta con l’aggiunta di mastice viene chiamata Mastiha.
- Il Raki Zahle viene prodotto nella città libanese di Zahle.
- In Turchia lo Spirit ottenuto dalla distillazione dei residui delle uve prende il nome Düz Raki o Hay Raki.
- Nei paesi slavi è chiamato Duziko il Distillato aromatizzato all’anice.
- Nelle nazioni vicine alla Turchia e nel Medio Oriente prende altri nomi, tra cui Araka, Araki e Ariki.
- In Iran una bevanda alcolica distillata in modo simile al Raki con uve e datteri si chiama Arak.
- Nell’India orientale viene chiamato Arak un distillato di canna da zucchero.
- In Sri Lanka ed in Malaysia l’Arrak è invece distillato dallla linfa del fiore della palma da cocco.
Degustazione
In Turchia il Raki si degusta solitamente diluito con acqua e con l’aggiunta di cubetti di ghiaccio; alcuni lo bevono puro, sostenendo che il Ghiaccio ne compromette il gusto.
Questo Spirit si presenta incolore; mescolato con l’Acqua diventa bianco, come tutti gli aniciati.
Si accompagna ad antipasti freddi e salati chiamati mese, ma non è raro che venga bevuto a tutto pasto.
Le serate trascorse a cenare bevendo Raki comprendono spesso cerimoniali e abitudini che fanno parte della tradizione.
In Albania si degusta senza l’aggiunta di Acqua ed accompagna i pasti o anche il Caffè.