Edoardo Barman A.I.B.E.S.
Il Gin invecchiato
Il Gin invecchiato

Il Gin invecchiato

Il Gin invecchiato

Sabatini Gin Barrel, London Dry Gin italiano invecchiato in botte
Foto: Autore sconosciuto

C’è un trend che sta prendendo sempre più piede, nel mondo dei Gin, e che riguarda quei distillati che vengono invecchiati in botte.

Proprio come il Whisky o il Cognac, anche se in questo caso non si tratta di distillati “puri” come questi ultimi, ma di un distillato di cereali aromatizzato con ginepro ed altre botaniche.

Per quanto questo fenomeno resti una tendenza di nicchia, non è difficile trovare dei “barrel aged” nei Cocktail bars; spesso si tratta di prodotti interessanti.

Grazie al rinascimento dei Cocktails, avvenuto in Europa, il Gin sta registrando negli ultimi anni un successo inaudito.

In seguito a ciò, alcuni produttori hanno realizzato idee sempre più ardite e creative, sia questo per spirito di sperimentazione, che per calcolo.

Questo nel tentativo di farsi notare all’interno di un panorama oggi decisamente sovraffollato.

Sono nati così Gin con un numero spropositato di botaniche, anche oltre le quaranta, e prodotti realizzati con ingredienti “al limite” quali le formiche nel caso dell’Anty Gin e del Green Ant Gin.

O ancora, i petti di tacchino nel caso del Pechuga Gin; pratica, quest’ultima, in uso anche nel caso di qualche Mezcal.

Per fortuna, recentemente abbiamo assistito ad un’inversione di tendenza, grazie alla quale si affermano Gin più “semplici” alcuni dei quali prodotti con  il solo utilizzo di bacche di ginepro quale unica botanica, oppure un numero di botaniche molto ridotto.

Parallelamente a questa tendenza, si è lentamente fatto spazio il Gin affinato in botte.

Sinteticamente il Gin si può ottenere con varie modalità, come abbiamo visto nel capitolo dedicato al Gin.

Il prodotto così ottenuto, profumato e dal colore trasparente, viene in genere imbottigliato e venduto.

Ma c’è invece chi “parcheggia” il distillato per qualche tempo in botti di legno; in questo modo il distillato si colora e soprattutto si modificano profumi e sapori.

Solitamente, i Gin invecchiati vengono prodotti con un numero limitato di botaniche; questo aiuta a meglio armonizzare l’apporto delle botti, evitando veri e propri pastrocchi, imbevibili ed invendibili.

L’arte dell’invecchiamento nasce con gli antichi Romani, i quali scoprirono che il Vino che i Galli conservavano in contenitori di legno era migliore del loro, che veniva conservato in anfore di terracotta.

Col passare dei secoli è diventato sempre più comune il trasporto di cibi e bevande in botti di legno, spesso di quercia, perché adatti ai viaggi in nave, economici e più igienici rispetto ad altri tipi di contenitori.

C’è voluto poco, quindi, per rendersi conto di come, col passare col tempo, l’Alcol cambiasse sapore stando dentro al legno, diventando addirittura migliore.

Nelle botti, infatti, gli Spirits perdono in parte i sapori forti e pungenti, generalmente poco graditi, acquisendo note speziate, di vaniglia e di frutta secca, oltre ad una rotondità che armonizza i vari componenti ed aromi.

9 moons, Gin invecchiato by Martin Miller's
Sistema Solera per il 9 Moons Gin by Martin Miller’s
Foto: Autoire sconosciuto

Oggi l’arte dell’invecchiamento degli Spirits è ormai pratica comune, soprattutto per quello che riguarda Whisky, Bourbon, Cognac, Grappa, ecc.

Soprattutto negli ultimi decenni, anche il Gin ha cominciato ad essere invecchiato.

Le opzioni sono infinite, poiché il risultato finale, così come per gli altri Distillati, dipende da moltissimi fattori, tra i quali lo Spirit di partenza è solo l’inizio; altri fettori sono:

  • l’essenza del legno;
  • le dimensioni della botte;
  • se è stata “tostata” o meno;
  • se la botte è nuova;
  • se non è nuova, quali bevande ha contenuto in precedenza;
  • il tempo di invecchiamento;
  • le condizioni climatiche.

Tutti questi elementi vanno valutati e gestiti, al fine di ottenere il risultato voluto nel prodotto finale.

L’essenza più utilizzata per la produzione delle botti è la quercia, ma il tipo di botte può differenziarsi ampiamente per dimensioni e spessore del legno.

Determinante è anche la scelta fra una botte già utilizzata e una nuova.

Le botti nuove rilasciano i propri sapori più velocemente e la loro intensità diminuisce significativamente con il protrarsi dell’uso.

Le botti  di secondo o terzo passaggio, che hanno contenuto altro (Vino, Sherry, Whisky, Bourbon, ecc.)  devono invece venire selezionate con la massima cura, al fine di ottenere quanto più possibile la costanza del risultato finale.

Anche se il Gin invecchiato non è ancora particolarmente conosciuto al di fuori degli amanti del Gin, và detto che i primi Gin erano quasi tutti invecchiati.

In quel tempo non c’era il proposito di invecchiarli, ma il trasporto e la conservazione avvenivano per legge sempre in barili di legno: quindi dell’invecchiamento c’era, ma non era consapevole e nemmeno disciplinato.

Tutto ciò almeno fino al varo del Single Bottle Act del 1861, che permise per la prima volta l’utilizzo delle bottiglie di vetro.

Adesso l’invecchiamento del Gin viene effettuato di proposito ed in seguito a lunghi studi e sperimentazioni da parte dei master distillers e, tra l’altro, richiede tendenzialmente meno tempo rispetto al Whisky, al Rum o al Cognac.

Alcuni tra i principali esponenti della categoria:

FOTONOMEPAESE DI PRODUZIONENOTE
BEEFEATER BURROUGH’S RESERVE
(London Dry Gin)
REGNO UNITOOpera del Master distiller Desmond Payne, la sua ricetta è la stessa del classico London Dry, ma questo Gin viene distillato in un alambicco discontinuo in rame del XIX secolo da 268 litri, dal quale prende il nome. Poi viene fatto riposare in botti di rovere ex-Vino di Boreaux bianco e rosso (ex-Lillet bianco e rosso nella precedente edizione), per regalare aromi botanici delicati e speziati, in perfetto equilibrio con le note legnose, con il ginepro e le scorze di agrumi. Grado Alcolico 43°.
CITADELLE RESERVE
(Distilled Gin)
FRANCIADistillato unico nel suo genere: prodotto utilizzando 19 botaniche provenienti da tutto il mondo, ma la sua ricetta viene leggermente modificata ogni anno. L’invecchiamento avviene con il metodo Solera in botti di differente provenienza. Il colore è dorato tenue brillante, al naso sprigiona intensi aromi di fiori, ginepro e limone; al palato è deciso, elegante, aromatico e di lunga persistenza. Grado alcolico 45,2°.
COLOMBIAN AGED
(Distilled Gin)
COLOMBIANe esistono due versioni:
Ortodoxy Gin, ricco di sapori, ben bilanciato, secco e dolce-acidulo;
Treasure Gin, con note di mandarino, dovute all’uso del limon-mandarino, ibrido tipico della zona.
Entrambi vengono invecchiati per 35 settimane in botti ex-Dictador Rum. Grado alcolico 43°.
FILLIER’S BARREL AGED
(Distilled Gin)
BELGIOViene fatto riposare per quattro mesi in bottli di quercia francese del Limousin da 300 litri ex-Cognac; questo dettaglio conferisce al Gin note più dolci e delicate. Al naso emerge il rovere, seguito da ginepro e limone. Al palato è inizialmente4 caldo, poi arrivano le note rinfrescanti di ginepro e coriando0lo. A seguire fragola e melagrana. Grado alcolico 43,7°.
FRED JERBIS 7 SINGLE BARREL
(Distilled Gin)
ITALIAProdotto realizzato con l’uso di 7 botaniche, affinato in botti d’acacia nuove, essenza che conferisce al Gin un corpo delicato e rotondo ed un retrogusto persistente. Al naso note di frutta dolce e di legno, al palato Ginepro in perfetto equilibrio con il legnoi. Grado alcolico 43°.
GIL TORBATO
(Distilled Gin)
ITALIAProdotto dal Vecchio Magazzino Doganale, affumicando i cereali con la torba prima di inserire le botaniche e procedere alla distillazione: Ha un forte sentore affumicato, ma risulta nel complesso più morbido di certi Whisky torbati scozzesi. Grado alcolico 43°
GINSKEY
(Distilled Gin)
STATI UNITIProdotto dalla statunitense Roundhouse Spirits, facendo invecchiare il Gin in botti di quercia bianca americana di primo passaggio. Prodotto da meditazione, con piacevoli note dolci e speziate, un bell’equilibrio tra i vari sapori e una piacevole sensazione setosa in bocca, sintomo di una distillazione effettuata al meglio. Grado alcolico 47°.
LU’
(Compound Gin)
ITALIAÈ il terzo nato dell’azienda Mi&Ti di Casale Monferrato, ed è il primo Gin invecchiato della famiglia; affina in botti di rovere, gelso e ginepro. Ha una personalità discreta e piacevole, che lascia lentamente emergere profondità e ricchezza. Grado alcolico 55°.
MARTIN MILLER’S 9 MOONS
(London Dry Gin)
REGNO UNITOE’ la nuova variante del Martin Miller’s Gin, fatto invecchiare per nove mesi – da qui il nome del Gin – in botti di rovere francese nuove, al cllma freddo e secco dell’Islanda. E’ il frutto di un esperimento compiuto da alcuni mixologist newyorkesi. Al naso, buccia di limone, segue il ginepro, poi note di vaniglia. Al palato cremoso, con una leggera nota dolce Finale lungo. Grado alcolico 40°.
PIG SKIN
(London Dry Gin)
ITALIAGin prodotto con le stesse botaniche – tutte sarde – del Giniu ed invecchiato per un minimo di sei mesi in botti secolari di castagno sardo ex-Vino di vernaccia. Questo dà origine a una glicerina naturale che conferisce al distillato morbidezza e rotondità. Grado alcolico 40°
SABATINI GIN BARREL
(London Dry Gin)
ITALIAGin da meditazione, risultato dell’affinamento del riconosciuto London Dry Gin in ri botti di rovere ex-Chardonnay toscano. Al naso è fresco, con sentori di uva; al palato il gusto è pieno e balsamico grazie al ginepro, con note di salvia. Grado alcolico 45,5°.
STIRK’S AGED
(London Dry Gin)
REGNO UNITODistillato in Inghilterra da Creative Whisky Company, viene affinato per circa tre mesi in botti ex-Whisky di Speyside. Setoso al palato, ha un gusto pieno, morbido e le botaniche si armonizzano perfettamente con il legno. Grado alcolico 46°.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Translate »
RSS
Follow by Email
YouTube
Pinterest
fb-share-icon
LinkedIn
Share
Instagram
VK
VK
VK
Tiktok
error: Contenuto protetto